
Ogni anno dedico il tempo estivo alla sperimentazione e alla formazione. Così è capitato che la fattoria La Rocca di Montefortino, detentrice del marchio Sibillana organizzasse un corso base per la tintura della lana. Mi sono organizzata con i turni e mi sono iscritta.
Io non so tingere la lana: mi ero dilettata lo scorso anno con i vasi di tintura solare ed erano venuti bene, la tintura aveva retto il lavaggio ed ero molto fiera del risultato,
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Le varie fasi del processo tintorio

L’organizzazione del corso prevedeva una giornata intera con la spiegazione dettagliata delle varie fasi della tintura da parte di Giulia che noi abbiamo simpaticamente ribattezzato Mastra Tintora
Abbiamo iniziato facendo conoscenza tra di noi e poi abbiamo preparato delle piccole magasse. Le abbiamo poi messe a bagno per farle reidratare e prepararle alle varie fasi del processo tintorio.
Giulia ci ha poi spiegato le varie fasi della mordezzatura e l’ importanza di mantenere costante la temperatura dell’acqua che non deve creare degli sbalzi altrimenti infeltrisce la lana.

Poi la parte più bella: la visita all’orto tintorio, la scelta delle erbe e l’estrazione del colore. Infine la magia, ossia la trasformazione della lana semplice in lana colorata.
Non voglio spiegarvi qui tutti i passaggi nello specifico perché un corso del genere lo dovete vivere con i vostri occhi e con le vostre mani. Giulia organizza corsi molto spesso e vedere dal vivo cose che appartengono ad un saper passato non ha prezzo.
La giornata di ieri è stata molto bella per mille motivi: anzitutto l’opportunità di conoscere altre persone, confrontarsi, stare all’aria aperta immersi in un paesaggio meraviglioso e poi provare a fare qualcosa di nuovo, lasciarsi ispirare e travolgere dalla bellezza, imparare modi nuovi per rispettare la natura che ci circonda.

Il bottino di questa bella giornata sono state queste bellissime matassine tinte con legnetti di campeggio, cocciniglia, sfoglie di cipolle rosse, malli di noce e fiori di corepsis. Abbiamo chiuso la giornata con l’ultimo gesto di bellezza e rispetto verso la natura: le acque con le quali avevamo tinto le nostre lane, Giulia ce le ha regalate perché si possono recuperare per fare ancora bagni di colore differenti.
Ora ho messo a mordenzare un po’ di lana e poi ci farò dei vasi solari per farne nuove matassine e raccontare nuove emozioni.

Se volete saperne di più potete contattare la Fattoria la Rocca attraverso i suoi canali social, magari approfittare per un weekand nelle Marche e fare un corso di tintura vegetale con Giulia, visitare il suo Museo della lana e staccare un po’ la spina immergendovi in una vita semplice e lenta che sa di prezioso.
Noi ci vediamo presto con nuove storie e nuovi esperimenti.
A presto
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