
Il cambio di stagione è stata un’occasione importante per riflettere sul mio rapporto con l’abbigliamento: ho trovato molte cose che non mi piacciono più, altre che, per fortuna, mi stanno grandi, altre che non mi rappresentano.
Parlo soprattutto di t-shirt e abiti comprati in negozi fast fashion che ormai non mi dicono più niente perché per troppo tempo hanno nascosto al mondo la mia femminilità e la mia persona.
Mettendo in ordine, ho fatto in modo che il mio guardaroba fosse fatto a mano, da me o dalla mia sarta di fiducia o che fosse fatto in Italia e tracciabile.
In poche parole, mi sono creata un armadio sostenibile.
Cosa si intende per armadio sostenibile

Avere un armadio sostenibile vuol dire acquistare con intenzione e consapevolezza, senza cedere agli acquisti di impulso, in modo da minimizzare il proprio impatto ambientale nel settore della moda.
Per tanto tempo, abbiamo acquistato abbigliamento in modo compulsivo, regalandoci ad ogni occasione, capi speciali che magari poi, abbiamo messo poco.
L’industria della fast fashion ci ha prodotto bisogni continui regalandoci prodotti a buon mercato che rispondevano ad ogni richiesta.
Il prezzo di questo fenomeno è stato molto alto e ha comportato tantissimi fenomeni laterali:
- la morte dell’artigianato, anzitutto
- il decentramento del made in italy in zone lontane dal paese
- il crollo del prezzo dell’abbigliamento con la conseguente perdita di valore
- la produzione industriale in zone del mondo dove la manodopera non è tutelata
- l’aumento della produzione di rifiuti tessili
Regole per un armadio sostenibile

Creare un armadio sostenibile, alla fine, non è una cosa troppo difficile: basta seguire delle semplici regole.
- non c’è un abito più sostenibile di uno che hai già, come dice sempre Gaia Segattini. Un vero armadio sostenibile, si ottiene con una nuova mentalità che è quella della lentezza e dell’utilizzo, non della velocità e del consumo
- se devi acquistare, cerca qualcosa che metterai spesso: quante cose abbiamo nell’armadio che abbiamo messo una o due volte? Io, sinceramente, tante, un po’ perché ho cambiato taglia, un po’ perché in passato ho acquistato spesso cose che poi, alla fine, non mi piacevano e rimanevano sempre chiuse li, nell’angolo dell’armadio. Per cui, se posso, quando acquisti qualcosa, guarda sempre alle sue potenzialità, se puoi abbinarlo bene alle cose che hai nell’armadio e sorpattutto, quante volte lo indosserai
- acquista sempre abiti di qualità: questa cosa non è semplice, perchè ammetto che, la qualità costa. Per questo ogni acquisto deve essere consapevole.
- prenditi cura del tuo guardaroba: una vota che hai acquistato in modo consapevole un abito, prenditene cura perché un prodotto di qualità è fatto per durare. Quindi rispetta le istruzioni di lavaggio e non lavarlo spesso, stendilo con cura e conservalo nel modo meno invasivo( per esempio, piega le maglie invece di appenderle perchè le fibre si stendono e perdono la naturale morbidezza)
- ricicla e smaltisci responsabilmente: ovviamente, mettendo a posto il tuo armadio troverai capi rovinati, quelli che non ti stanno più o non ti piacciono più. Non buttarli nella differenziata. Se sono solo un po sciupati, cerca un modo per sistemarli ( se non lo sai fare, portalo alla sarta del tuo paese e lei troverà sicuramente un modo per aggiustarli).Se invece, non si possono sistemare, allora puoi smaltirli negli appositi cassoni, perché i tessuti si possono riciclare. Pensa che io uso, per i miei lavori, dei cotoni che nascono dal recupero di vecchi jeans!!! Se anche questa opzione non è nelle tue corde, allora cerca un’amica a cui donarli oppure mettili in vendita nei negozi online che permettono questa cosa.
Come vedi, non è cosi complicato fare un gesto consapevole.
Crearsi un armadio sostenibile è, anzitutto, una scelta che deve parlare di noi, del nostro modo di vedere le cose.
È anche, però, una cosa che ci fa stare bene perché, fare un gesto gentile per la nostra Terra,è un modo per costruire un nuovo futuro, una nuova mentalità e una nuova coscienza.
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